Cappelle

Ultima modifica 21 agosto 2019

S.S. Ambrogio e Galdino presso Villa Sommi Picenardi

La cappella fu edificata "lungo la strada principale che da S. Zeno porta a mOnticello (via S. Primo che fino al secolo scorso passava di fronte alla villa) su iniziativa del nobile Giovanni Battista Sala, che abitava la villa. Lo conferma la lapide che ancora decora la facciata della chiesina privata, sulla quale è scolpito il nome del costruttore: "Giovanni Battista Sala eresse nell'anno del signore 1702 questo sacello, dedicato ai vescovi Ambrogio e Galdino".

Galdino, membro dei valvassori della Sala (famiglia proprietaria della villa dal 1678), fu cardinale e vescovo di Milano durante la lotta con Federico I. Si mostrò uomo energico, appoggiando la Lega dei Comuni e sostituendo i vescovi fedeli agli antipapi, voluti dal Barbarossa in contrapposizione al legittimo pontefice Alessandro III.
Ma fu anche persona di grande carità, organizzando la distribuzione del pane, detto poi di San Galdino, per i poveri e i carcerati.
(da Lorenzo Brusetti, Massimo Cogliati, Olgiate Molgora. Una storia in cammino, Missaglia, Bellavite, 2001, p. 120;
da Michele Mauri, Domenico Flavio Ronzoni, Ville della Brianza, vol. II, Missaglia, Bellavite, 2004, pp. 145-153)

S. Luigi Gonzaga e S. Antonio di Padova presso Villa Maria
Edificata forse agli inizi del Settecento dal signor Vincenzo Luigi Bonfanti. La dedicazione a Sant'Antonio ci ricorda la chiesa campestre dedicata allo stesso santo e ormai quasi distrutta nella visita pastorale ai tempi di San Carlo, mentre la dedicazione a San Luigi è in onore al santo di cui il Bonfanti fondatore porta il nome.
(da Lorenzo Brusetti, Massimo Cogliati, Olgiate Molgora. Una storia in cammino, Missaglia, Bellavite, 2001, p. 117.)

Madonna della Neve presso Villa Gola Dugnani
L'oratorio della Madonna della Neve fu costruito prima del 1602. infatti il resoconto della visita vicariale di quell'anno ci informa che la chiesina è stata da poco costruita dal proprietario del Buttero, Emilio Calco, il quale fa celebrare saltuariamente una messa da un sacerdote residente."
(da Lorenzo Brusetti, Massimo Cogliati, Olgiate Molgora. Una storia in cammino, Missaglia, Bellavite, 2001, p. 117.)