Lazzaretti

Ultima modifica 21 agosto 2019

I lazzaretti (anche lazzareti o lazzeretti) erano luoghi di confinamento e d'isolamento per portatori di malattie contagiose, in particolar modo di lebbra e di peste.
Anche a Olgiate sono presenti alcuni siti che storicamente avevano questa funzione.

Così Don Giovanni Dozio, nel 1858, descriveva i lazzaretti presenti nella parrocchia di San Zeno:

Nel territorio dell'attuale parocchia (n.r. di San Zeno) furono già più lazzaretti: il Foppone, solitario luogo ed avvallato fra piccoli poggi, per que' di Porchera; i morti di s. Biagio per que' di Mondonico, al qual sito, ch'era un erboso e silvestre altipiano piantato a castani e d'aspetto assai romantico con in mezzo una capelletta, la operosa agricoltura ha mutato al tutto faccia, alzandone e disponendone a scaglioni e viti il terreno; i morti del Seccatore per que' del Monasterolo, dove ora non sono che pochi ruderi di baite o cosucce già erette ad uso di seccar castagne in mezzo ad ampie selve, ora boschi; finalmente i morti del s. Donnino presso a Monticello, dov'era similmente una capelletta.

(da Giovanni Dozio, Notizie di Brivio e la sua Pieve raccolte dal Sac. Giovanni Dozio dottore della Biblioteca Ambrosiana, Milano, Tip. Arciv. Giacomo Agnelli, 1858, pag. 169)