S. Biagio in Mondonico
In località Squadra di Mondonico sorge su una collinetta la chiesa di S. Biagio, in un contesto paesaggistico di indubbio valore.
Testimonianze del Cinquecento concordano nel dire che appena sopra l'abitato di Mondonico, nella selva di San Biagio, alle prime pendici del monte San Genesio, si trovava una chiesa più vecchia dedicata alla Madonna Addolorata e a San Biagio. Questa chiesa rovinò verso il 1560 e la gente optò di trasferire la dedicazione in una nuova cappella edificata dai Bonfanti sulle loro proprietà: in tal modo la chiesa della Squadra divenne la nuova S. Biagio e si arricchì di affreschi.
Poi nei primi decenni del Seicento si diffuse nel territorio brianzolo l'epidemia di peste bubbonica.
"Le autorità che gestivano la sanità non conoscevano l'origine del male e nemmeno valide cure, ma solo provvedimenti per limitare il contagio. I malati erano portati via e isolati nei lazzaretti. [...] Contro il contagio, le disposizioni sanitarie ordinavano di bruciare gli indumenti della gente morta, e poi come disinfezione, di imbiancare con la calce tutte le pareti delle case, comprese le chiese."
Fu così che anche la chiesa di S. Biagio, dopo aver ospitato gli appestati, fu imbiancata da cima a fondo.
A Mondonico la peste durò a lungo, fino a novembre del 1630, le campagne erano in stato d'abbandono, la gente sopravvissuta rimase sbandata e tutti dimenticarono gli affreschi coperti. [...] Nei primi tempi della chiesa di Mondonico solo un paio di generazioni poté vedere gli affreschi e dopo quasi 400 anni, siamo noi i primi ad avere il privilegio di rivederli, grazie a chi li ha riportati alla luce e restaurati.
(da San Biagio in Mondonico. Olgiate Molgora - Lecco. La comunità, la sua chiesa, i suoi tesori. Mondonico, Parrocchia di San Zeno, 2004, un passo di Claudio Ponzoni)